Il manoscritto è stato rifiutato.
N° | PARAMETRO DI VALUTAZIONE | VALORE |
1 | BIOGRAFIA, FOLIAZIONE, SINOSSI, GENERE E PRIME 30 PAGINE | 7 |
2 | TEMPO NARRATIVO, PUNTO DI VISTA E STILE | 7 |
3 | VEROSIMIGLIANZA E ACCURATEZZA | 8 |
4 | DIALOGHI | 7 |
5 | PROTAGONISTI | 8 |
6 | STORIA, TRAMA, SOTTOTRAME E TEMI | 7 |
7 | PATHOS E CLIMAX | 6 |
8 | COERENZA NARRATIVA | 8 |
9 | ADERENZA ALLA LINEA EDITORIALE DI NNI | 7 |
10 | PUBBLICABILITA’ | 6 |
VALUTAZIONE COMPLESSIVA FINALE | 71 su 100 |
Motivazione
Questo manoscritto racconta di un professore vedovo e in pensione, guarito dalla depressione grazie al suo rapporto affettivo con un gatto, e del suo figlio astrofisico, incerto tra l’America e l’Italia, che stringe amicizia con una giovane “gattara”.
In realtà, non si tratta di un vero romanzo, ma di un pretesto dell’autrice – che pure saprebbe scrivere – per raccontare a chi legge i propri gusti e la propria visione del mondo mettendola in bocca ad alcuni personaggi insieme a tanti luoghi comuni:
– la corruzione delle politica e delle istituzioni; il consenso elettorale; i gruppi di potere;
– il patrimonio artistico e culturale trascurato; gli ecomostri; i talent show; le fonti di energia rinnovabile; la fuga dei cervelli;
– il rapporto conflittuale padre-figlio, fratello-sorella, e la nuova intraprendenza femminile;
– la passione per i gatti, per la chitarra classica e la musica barocca;
– la nostalgia dei tempi che furono; la magia del presepe; il calcio-balilla; le torte della bisnonna; il teatro dell’opera che non è più lo stesso…
E così via a ruota libera, a chi più ne ha più ne metta. Con tanto di poesia dedicata a un gatto come ciliegina finale sulla torta.
In sintesi, cento pagine raccontate anche con garbo e ironia, ma dove, tra dialoghi infiniti e banalità, non succede nulla di davvero interessante per il lettore.